Vivere a lungo e per sempre, è possibile? No! Rispondono gli “scienziati” moderni
A smentire questa convinzione sono i nostri nonni che dimostrano con la realtà dei fatti che la possibilità di vivere a lungo esiste e il segreto sta nelle piccole cose.
Niente scienza, niente formule chimiche, nessuna equazione matematica, nessun personal trainer che consiglia barrette proteiche.
Gli anziani del comune di Acciaroli dimostrando al mondo che certe volte per vivere a lungo e in salute l’unica formula utile è la semplicità e nient’altro.
Una lezione di vita che ci ricorda di essere più umani e meno automi sottoposti all’imperante utilizzo della tecnica che è utile ma non sufficiente.
Uno studio condotto dall’ Università di San Diego in collaborazione con l’ Università di Roma la Sapienza, trova/colloca in un paesino del Mediterraneo il segreto dell’ elisir di lunga vita.
Acciaroli, frazione del comune di Pollica, cittadine situata nel Mar Tirreno detiene il record del maggior numero di ultra centenari del mondo, superando così la famosa isola giapponese di Okinawa.

Ma precisamente cosa hanno di così particolare gli acciarolesi? È quello che si sono chiesti gli esperti con il progetto di studi denominato CIAO, Cilento on Aging Outcomes Study.
I ricercatori hanno collezionato informazioni riguardanti le abitudini alimentari e di vita dei cilentani.
Dalle statistiche è emerso che nel sangue degli over cento vi è una particolare concentrazione di un ormone chiamato adrenomedullina (ADM) in quantità notevolmente basse.
La concentrazione di questo ormone non è legata, però, ad un fattore genetico, ma bensì ad alcune variazioni epigenetiche legate all'ambiente esterno.
Il segreto è quindi da ricercare nelle abituini quotidiane dei nostri ultracentenari.
I cilentani (abitanti del Ciilento, zona della Campania in cui è situata Acciaroli) sono persone strettamente legate alla terra e alla famiglia, vivono di attività lavorative e reputano la società il centro della propria vita.
Il sostegno sociale e familiare, secondo i ricercatori, ha instaurato ottimismo e benessere nel sangue della popolazione.
Di pari importanza emerge anche l’alimentazione.
Acciaroli, a seguito di queste ricerche, è stata infatti nominata dall’ UNESCO come “emblema della Dieta Mediterranea”.
Ma cosa sarebbe precisamente la Dieta Mediterranea e perché l’ Unesco la considera patrimonio immateriale dell’ umanità, mentre la FAO considera questa dieta il regime alimentare più sostenibile del pianeta?
La Dieta Mediterranea tradizionale è quella consumata dalle popolazioni del bacino
mediterraneo nell'immediato dopo guerra, negli anni 50-60. Non si tratta di una dieta restrittiva, volendo intendere il termine dieta nella concezione e significato moderno, si tratta di “uno stile di vita”.
Non esiste infatti una singola “Dieta Mediterranea”,ma un comune pattern dietetico che presenta le seguenti caratteristiche principali:
consumo cibi freschi e di stagione di provenienza locale, km0
olio d’oliva come fonte principale di grassi
pesce, carne bianca, uova di galline ruspanti consumate sporadicamente durante la settimana
prevalenza di cibi di origine vegetale (frutta fresca, legumi, pane, pasta di farina non ricostruita, orzo, farro…)
basso consumo di carne rossa
moderata assunzione di vino durante i pasti
ridotto consumo di dolci
A contraddistinguere la Dieta Mediterranea, intesa come stile di vita, inoltre, è l’adeguata e non esagerata, come accade spesso nei tempi moderni, attività fisica.
Esercizio fisico, regolare e continuo, senza utilizzo di particolari proteine, integratori, steroidi o precisi workout plans.
Ed ecco il segreto di lunga vita, niente di estremamente particolare, una semplice “dieta” basata sul km0, famiglia, comunità e attività fisica preferibilmente a contatto con la natura.
Che gli acciarolesi ci siano d’esempio nella nostra modernità smodata in tutto, anche nella ricerca del benessere fisico.