La verde Germania
Il cambiamento climatico è entrato con forza fra i principali temi di dibattito pubblico, negli ultimi anni. Anche grazie ai movimenti ambientalisti, all’Occidente viene quotidianamente ricordato quanto sia importante preservare il pianeta, nostra unica casa.
Un’argomentazione convincente, ma non necessariamente nuova agli addetti ai lavori. Negli ultimi decenni, in Europa, anche e soprattutto grazie al progresso tecnologico, le emissioni di gas serra (greenhouse gas) si sono quasi dimezzate. In particolare, le emissioni di CO2 sono scese dalle 3,990.8 milioni di tonnellate nel 1979, alle 2,564.2 nel 2020. La pandemia ha favorito un ulteriore crollo, e non sorprende il rimbalzo registrato, al contrario, nel 2021.

La Germania è stata a lungo, e lo è ancora, il primo produttore EU di diossido di carbonio. Il governo tedesco, sollecitato dai movimenti ambientalisti, ha quindi promosso ingenti investimenti in rinnovabili, e la chiusura dei propri reattori nucleari. Ciò consente al Green, nel 2021, di comporre il 40% della produzione domestica tedesca di energia. Numero di per sé impressionante, ma che nasconde una falla.
Il fabbisogno energetico totale tedesco è soddisfatto principalmente da combustibili fossili. Le rinnovabili contribuiscono al solo 16% di questo più ampio totale. Ciò vuol dire che la Germania dipende ancora fortemente dal gas naturale, che soddisfa il 27% del fabbisogno nazionale, dal carbone (totale di carbon fossile e lignite) per il 19%, e dal petrolio e oli minerali per il 32%.
Il dato ancor più interessante è che la Germania, al 2021, produceva soltanto il 5% del gas naturale impiegato, ed aveva la Russia come primo fornitore (dati indipendenti suggeriscono almeno al 50%). La guerra in Ucraina ha costretto i tedeschi a rivedere il loro piano di approvvigionamento, che ci porta, oggi, al caso della miniera di lignite di Lützerath.
A sorridere sono i vicini francesi: con un fabbisogno soddisfatto al 36,5% dal nucleare domestico, la Francia potrà continuare a ridurre progressivamente la sua dipendenza dai fossili e, contemporaneamente, investire sulle rinnovabili.