Il prezzo da pagare per un mondo più pulito
L'evoluzione delle condizioni igieniche, soprattutto nel Mondo Occidentale, hanno portato grandi miglioramenti nella qualità della vita, ma anche inaspettate conseguenze.

Un sistema di difesa perfetto
Il sistema immunitario è spesso descritto, su manuali di testo e libri divulgativi, come il depositario di un efficiente meccanismo di difesa contro agenti patogeni di varia natura biologica. Le cellule immunitarie, mediante processi estremamente complessi, riconoscono particelle e corpuscoli estranei all’organismo (definiti pertanto come non self) e innescano una risposta immunitaria che, a seconda dell’intensità dell’infezione e dell’aggressività del patogeno, può assumere varie forme e perdurare anche diverse settimane.
Concettualmente, il sistema immune è assimilabile ad una rete di telecomunicazioni: un segnale biologico, mediato da specifiche molecole (gli interferoni) viaggia da una cellula all’altra, insediandosi nei vari tessuti e organi dell’organismo e attraversando distanze milioni di volte maggiori della singola cellula che lo ha generato.
In questo network biochimico, tuttavia, non è previsto alcun tipo di contatto fisico immediato: nessuna cellula tocca un’altra, indipendentemente da quanto vicina essa sia, di modo che tutto il processo assuma le caratteristiche tipiche di un moderno sistema di comunicazioni wireless.
Ma c’è di più: per sua stessa natura, in un modo logicamente deducibile dagli assunti precedenti, il sistema immune, ben lungi dall’essere statico ed isolato, comunica continuamente con l’ambiente esterno, procedendo ad effettuare un continuo scanning dell’organismo e di tutte le eventuali particelle antigeniche in esso contenute, sia pure per un breve intervallo di tempo. Se anche solo un piccolo antigene viene captato in un certo distretto corporeo, una cellula immunitaria, attivata dal contatto con l’invasore, allerta le altre componenti del sistema, avviando il processo di cablaggio della risposta immunitaria.
Una rete di comunicazione senza fili, dunque, ma anche un sistema plastico, reattivo, dinamico e ben calibrato, un super-computer biologico pronto ad affrontare virtualmente qualsiasi antigene esistente in natura (a patto che l’individuo non muoia prima dell’avvio della risposta specifica), un esercito di automi pronto a tutto pur di difendere l’organismo dai suoi potenziali aggressori.
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L'altra faccia della medaglia
In natura, tuttavia, un meccanismo elegante può spesso dimostrarsi insidioso per la sua tendenza ad essere terribilmente fragile e delicato. Per il fatto stesso di essere fondato su di un così specifico equilibrio dinamico, frutto di una continua serie di controlli, feedback e processi biochimici, oltre che di un costante alternarsi di sollecitazioni da parte di antigeni e cellule anomale da eliminare (come nel caso delle cellule tumorali), il sistema immune è altresì soggetto a spiacevoli anomalie patologiche.
Non è certo un caso che, secondo le statistiche, le malattie autoimmuni, scatenate proprio da gravissime malfunzioni del sistema immunitario, rappresentano la quarta causa di morte al mondo (prima del Covid, erano addirittura al terzo posto).
Ora, per quanto una trattazione sulla fisiopatologia delle patologie autoimmuni possa risultare sicuramente interessante e proficua, in questa sede si provvederà a spostare il focus su un fenomeno più circoscritto, comune e, fortunatamente, meno grave: le allergie.
L'ipotesi igienista
La società in cui viviamo è il frutto di secoli di immensa evoluzione tecnologica e scientifica, oltre che di un lungo processo di graduale diffusione, perlomeno in Occidente, di condizioni economiche tendenzialmente più stabili per un'enorme fetta della popolazione.
La medicina, trasformandosi progressivamente in una scienza applicata, divenuta sempre più efficace nel combattere le malattie, ha impresso un marchio indelebile sulla vita umana, cambiandola in maniera radicale. Questo cambiamento non ha a che vedere solo con la sua quantità, intesa come effettiva durata, ma anche e soprattutto nella sua qualità. Si fa riferimento, in questo caso specifico, al netto miglioramento delle condizioni igieniche generali, a sua volta coadiuvato dall’invenzione e dal commercio di prodotti di varia natura, come ad esempio igienizzanti e saponi.
A tutto questo, si aggiunge ulteriormente la diffusione di specifiche abitudini comportamentali: lavarsi dopo essere stati a lungo fuori casa e prima di mangiare, aver cura della propria igiene dentale, pulire i pavimenti, disinfettare i bagni etc.
La rivoluzione igienica ha toccato approssimativamente ogni ambito della vita umana e, così facendo, ha radicalmente modificato i meccanismi di interazione fra gli organismi e gli antigeni. Quali sono le conseguenze di questa rivoluzione da un punto di vista immunologico? E che ruolo hanno nello sviluppo delle allergie?
Dobbiamo partire dal presupposto che il progresso dell’igiene sia sostanzialmente legato ad un’evoluzione culturale, tecnica e scientifica, cronologicamente compressa in un periodo estremamente breve di due o tre secoli al massimo, ulteriormente accelerata a seguito della Rivoluzione Industriale e dalla maggior commercializzazione dei prodotti appositi.
Al contrario, il sistema immunitario, come ogni altra componente di qualsiasi organismo vivente, è soggetto al ben più lungo e intricato processo dell’evoluzione per selezione naturale, che si estende ad un periodo di migliaia e migliaia di anni.
Di conseguenza, due forze diverse vengono a scontrarsi fra loro: da un lato, il corpo permane in una condizione più o meno costante, calibrata a partire da una serie di condizioni fisiche e ambientali ormai poco frequenti; dall’altro, il progresso tecnico-sanitario ha raggiunto una velocità altresì irraggiungibile, sconvolgendo i normali equilibri dell’evoluzione naturale.
Nel bel mezzo del fuoco incrociato si posiziona il nostro sistema immune, adattato ad un tipo di ambiente che ormai non esiste più, dotato di meccanismi difensivi che, non più sollecitati come in passato, si atrofizzano, smettendo di funzionare, e si congelano in una stasi virtuale.
Ora, in alcuni individui geneticamente predisposti, il sistema immunitario, bloccato in questa condizione di ipo-funzionamento, inizia a reagire in maniera eccessiva a sostanze che, in un contesto fisiologicamente normale, non dovrebbero attivare alcunchè. Il polline, il glutine, il rame, la polvere, il freddo addirittura: condizioni e particelle non patogeniche scambiate erroneamente dal sistema immune per invasori da eliminare. Questa risposta immunitaria anomala, quindi, è alla base di ciò che la medicina moderna chiama allergia.
L’ipotesi igienista inquadra l’incredibile plasticità del sistema immunitario in un contesto anomalo, dimostrando quanto sia fondamentale la relazione esistente fra cultura e natura e quanto il progresso della società sia inestricabilmente connesso alla biologia essenziale della nostra umanità.
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