I disturbi dell'alimentazione di cui non si parla
L’abbassamento dell’età media di esordio dei disturbi alimentari, i disturbi dell’età prescolare e scolare di cui non si parla.

Quando pensiamo ai disturbi alimentari, la prima immagine che ci viene in mente è quella di un’adolescente con anoressia nervosa, bulimia o binge eating. Questa prima immagine non è errata ma è sicuramente incompleta: i disturbi alimentari possono svilupparsi anche in fasi diverse dall’adolescenza, come attestano i casi in età prescolare e scolare.
Per esempio, i disturbi relativi alla nutrizione, in bambini da 1 a 5 anni, coinvolgono circa l’1-3% della popolazione di riferimento.
I disturbi del comportamento alimentare prescolare sono:
- Disturbi legati allo stato di regolazione (omeostasi), in cui il lattante ha difficoltà a mantenere la calma durante l’alimentazione, questo genera un mancato incremento del peso o la perdita;
- Disturbi legati alla reciprocità caregiver-bambino, in cui il bambino mostra un deficit di crescita dovuto ad un difetto di relazione con il genitore;
- Anoressia infantile, in cui il bambino rifiuta di mangiare, non comunica la fame, mostra un deficit di crescita ma ha un forte interesse per l’interazione e l’esplorazione;
- Avversione sensoriale per il cibo, in cui il bambino si rifiuta di mangiare cibi di uno specifico gusto ,consistenza o odore ma mangia con tranquillità tutti gli altri alimenti preferiti, questo causa specifiche carenze nutrizionali.
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Quelli sopra elencati sono solo alcuni dei disturbi alimentari in età prescolare, il DSM-5 (manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) presenta altri due quadri clinici relativi alla prima e alla seconda infanzia: la Pica, ossia la persistente ingestione di sostanze senza contenuto alimentare, non commestibili ed il disturbo da ruminazione, che prevede un continuo rigurgito del cibo, il quale può essere rimasticato, ringoiato o sputato.
I fattori di rischio per questi disturbi sono prevalentemente: la presenza di madri con disturbi alimentari o psichiatrici, situazioni di maltrattamenti infantili, eccessiva preoccupazione da parte dei genitori per l’alimentazione e per il peso, patologie, alterazioni dello sviluppo.
I disturbi dell’età scolare più frequenti, oltre all’anoressia nervosa e alla bulimia sono:
- Il disturbo emozionale con rifiuto del cibo, caratterizzato dalla perdita di peso, il rifiuto, l’assenza di preoccupazione per la forma corporea (a differenza dell’anoressia e della bulimia) e disturbi dell’umore. Si sviluppa spesso in bambini con profilo ansioso-depressivo e si riscontrano sintomi ossessivi e fobie per dei cibi in particolare;
- L’alimentazione selettiva, caratterizzata da una ristretta scelta del cibo, il rifiuto per nuovi alimenti, l’assenza di preoccupazione per il peso. L’introduzione di cibo diverso procura angoscia ma non compromette la crescita. Solitamente questo disturbo limita il rapporto con i pari e la maggior parte delle persone migliora quando comprende l’impatto negativo che tali comportamenti hanno nei rapporti sociali;
- La disfagia funzionale, la quale prevede il rifiuto del cibo per paura di ingoiare, soffocare o vomitare, insieme alla restrizione alimentare può precedere un quadro di tipo anoressico;
- La sindrome da Rifiuto Pervasivo, che è estremamente rara, in cui i soggetti affetti rifiutano ogni alimento o bevanda e vanno incontro ad un decadimento fisico talvolta letale, sono immersi in uno stato di ritiro dall’ambiente e non permettono aiuti esterni.
È importante la descrizione di questi disturbi, poiché sono spesso sottovalutati e sconosciuti. L’informazione e la conoscenza possono aiutare un genitore, un familiare, un amico, un insegnante nel riconoscere l’entità del disturbo. È necessario chiarire che i disturbi alimentari non colpiscono solo adolescenti e non colpiscono solo persone di sesso femminile.
È importante non sottovalutare la salute psicologica dei bambini, in quanto in queste fasce d’età le difficoltà psicologiche si esprimono frequentemente attraverso aspetti somatici.
Fonte: Psicopatologia dei disturbi del comportamento alimentare dell’età evolutiva, Antonella Gritti.
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