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Emergenza maltempo

Il maltempo continua ad imperversare sul Nord Italia, con rovesci di eccezionale portata: la crisi climatica è realtà

"Salite ai piani più alti delle vostre case e non uscite per nessuna ragione in strada": queste le parole del sindaco di Ravenna che sono circolate ieri sera, 16 maggio, attraverso i social, nella speranza di raggiungere più cittadini possibili. Un tentativo di contenere il panico e l'emergenza, quello dei sindaci e degli operatori della protezione civile, che, a fronte delle ultime piogge cadute, avevano diramato già nella mattinata un'allerta rossa.


Sono ore critiche quelle che sta vivendo la penisola, sommersa dalle piogge eccessive e dal fango.

In alcune zone si richiede lo stato di emergenza. Le forti piogge che stanno attanagliando il paese da due settimane ormai, continuano ad ingrossare i fiumi, mentre la vegetazione marcisce.


Al primo maggio si contavano già oltre 200 mm di acqua caduta e il dato non può che aumentare.

Questo tipo di dati si registravano soltanto nei report dell'intera stagione primaverile! Un maggio così umido non si ricordava nemmeno più e paradossalmente non è una buona notizia.


La terra chiedeva acqua soprattutto nelle zone collinari e pianeggianti, dopo un inverno rigido che ha portato precipitazioni nevose solo sulle alture, ma quando è troppo è troppo. I fiumi sono in piena, mentre i campi non riescono più a trattenere l'acqua che continua a cadere e non si contano ancora i danni all'agricoltura.

 

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Per ora il dramma è umano, però. In Emilia Romagna si contano migliaia di sfollati e 3 morti: l'ospedale di Riccione è allagato, il fiume Savio è esondato a Cesena, a Bologna è esondato il torrente Ravone, a Faenza il Lamone ha superato gli argini stanotte, allagando la città. Poche ore fa la testimonianza dei vigili del fuoco a Castrocaro Terme, in provincia di Forlì, dopo il salvataggio di una famiglia e di due neonate dalla loro casa allagata. Nelle Marche oltre alle frane, c'è allerta a Senigallia per il fiume Misa che, per problemi strutturali, è a rischio esondazione.


Ma perché gli effetti maggiori si sono verificati solo al centro nord? Si chiama effetto stau e si è verificato poiché venti umidi hanno trovato un blocco negli Appennini, facendo salire l'aria umida che, raffreddandosi, è ritornata a terra sottoforma di precipitazioni, interessando le zone in questione.

Qui, i vigili del fuoco e gli uomini della protezione civile hanno lavorato duramente per raggiungere e mettere in sicurezza quante più persone possibili, mentre il maltempo non accenna a fermarsi.


Il picco dell'emergenza si è registrato nella notte, a partire dalle 21: la paura è ancora presente, mentre si iniziano a contare i danni. Si parla di 8 metri d'acqua che hanno raggiunto i primi piani delle case e i tetti in alcuni casi. Il presidente della società meteorologica italiana, Luca Mercalli, afferma come sia giusto parlare di manutenzione, ma parla anche dell'eccezionalità del fenomeno.


Il grido delle associazioni intanto si innalza forte: "non è maltempo, è crisi climatica".


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