Come il caldo influenza il comportamento umano
Siamo ufficialmente entrati nella stagione estiva. Ciò per molti significa vacanze, aumento delle temperature e… maggiore ostilità ed aggressività!

Evidenze scientifiche negli ambiti delle neuroscienze e della psicologia sociale dimostrano che il caldo e l’umidità hanno degli effetti negativi sul nostro cervello e, di conseguenza, sul comportamento e sulle prestazioni cognitive. Analizziamo più in dettaglio questo fenomeno.
Il comportamento umano è influenzato da molti fattori interni ed esterni alla persona, tra cui figura anche l’ambiente fisico in cui l’individuo si trova ad agire. Tra la vasta gamma di elementi ambientali che interagiscono con l’essere umano, assieme al suo modo di relazionarsi, di percepire la realtà, le sue reazioni agli stimoli, ritroviamo il caldo.
L'aggressività viene favorita da tutte le situazioni frustranti o sgradevoli che vengono esperite, le quali possono farci sentire stressati e irritati, come nel caso di un clima particolarmente soffocante.
Il caldo fa sì che il corpo debba spendere molte energie al fine di mantenere stabile la temperatura omeostatica, obiettivo reso possibile dalla maggiore produzione di due ormoni, il testosterone e l’adrenalina, correlati anche al più frequente manifestarsi di aggressioni e violenze. Dati statistici infatti evidenziano la presenza dei tassi più alti di violenze fisiche e verbali, oltre agli omicidi, proprio nei mesi più caldi dell’anno.
Vista la più bassa disponibilità di risorse in termini di glucosio, il cervello diviene meno efficiente, con diminuzione delle capacità cognitive, peggioramento delle prestazioni e minore autocontrollo sui freni inibitori che vengono posti ai propri comportamenti aggressivi. Avendo meno energie, diminuiscono la nostra concentrazione e lucidità. Si pensa pertanto meno alle conseguenze negative delle proprie azioni.
Ecco perché nel periodo estivo siamo più spossati, studiamo più faticosamente, si verificano più frequentemente liti con le persone con cui interagiamo e atteggiamenti ostili alla guida e si riscontra una diminuita efficienza lavorativa.
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Il peggioramento delle prestazioni
Come già accennato poc'anzi, il caldo fa sì che il cervello abbia meno risorse da cui attingere e ciò inevitabilmente può comportare la riduzione del successo delle nostre performance, lavorative o scolastiche, ad esempio. Lo dimostra un esperimento condotto nel 2016 a Boston durante un'ondata di caldo. Ai soggetti sperimentali, divisi in due gruppi, è stata sottoposta la risoluzione di un compito cognitivo. Un gruppo ha svolto il test in un'aula con aria condizionata; l’altro invece, in sua assenza.
I risultati rendono evidente che coloro che hanno lavorato in assenza di aria condizionata hanno ottenuto prestazioni peggiori del 13% rispetto al gruppo che ha invece potuto godere del fresco.
Ciò accade poiché il caldo agisce anche sulle aree del cervello deputate ai compiti di pianificazione e problem solving, prima fra tutte la corteccia prefrontale dorsolaterale.
Nonostante il fatto che tale esperimento faccia comprendere l’importanza dell’aria condizionata, bisogna ad ogni modo usarla con criterio: anche gli sbalzi di temperatura possono avere effetti negativi sul corpo e sulla mente, in quanto la temperatura stessa influenza la produzione di ormoni!
In ultima analisi, la temperatura migliore per svolgere al meglio le proprie prestazioni sembra essere di 22°C.
A causa del caldo, è allo stesso modo minore la competenza di riflessione e ragionamento, vale a dire che siamo più soggetti all’utilizzo di strategie cognitive, denominate "euristiche", ovvero delle scorciatoie di pensiero utili per formulare giudizi in breve tempo, le quali però possono portarci a compiere degli errori di valutazione: mediante questo processo tendiamo a favorire le risposte più semplici ai quesiti che ci poniamo.
Il clima influenza il nostro benessere psicologico e fisiologico anche attraverso una scarsa qualità del sonno, condizione che provoca stress e conseguentemente irritabilità maggiore durante il giorno.
Come si può contrastare il fenomeno sgradevole dell’aggressività dettato dall’afa?
Alcune piccole strategie sono:
● Mantenere un ritmo equilibrato di sonno-veglia;
● Evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde del giorno;
● Mantenere una buona idratazione;
● Assumere frutta e verdura quotidianamente;
Un simpatico riferimento al fenomeno dell’influenza del caldo sul comportamento umano proviene dal regista Dino Risi, il quale, a tal proposito, disse: “Non andate in vacanza durante l’estate: troverete soltanto gente di cattivo umore”.
Le temperature sono in aumento continuo a causa del riscaldamento globale generato dall’attività dell’uomo. I dati raccolti non solo ci permettono di avere maggiore consapevolezza circa le cause delle nostre azioni, ma anche di renderci conto della grande importanza dell’ambiente a noi circostante; è nostro compito prendersene cura, anche al fine di favorire il corretto sviluppo fisico, psichico e sociale di ognuno sul pianeta, migliorando così la qualità della nostra vita.
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